Dal 2025 le imprese italiane saranno obbligate a stipulare una polizza assicurativa contro i danni derivanti da eventi catastrofali.
Una misura che, oltre ad avere un'importanza strategica nella gestione del rischio, rappresenta anche un prerequisito fondamentale per accedere a contributi pubblici, incentivi e garanzie statali.
Chi deve adeguarsi?
Tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia, iscritte al Registro delle Imprese, ad eccezione delle imprese agricole (art. 2135 c.c.) e dei titolari di partita IVA non iscritti.
Le imprese dei settori pesca e acquacoltura devono comunque adeguarsi entro il 31 dicembre 2025, a prescindere dalla dimensione
Scadenze differenziate per dimensione d’impresa
- Grandi imprese: entro il 31 marzo 2025 (+ 90 giorni di tolleranza)
- Medie imprese: entro il 1° ottobre 2025
- Micro e piccole imprese: entro il 31 dicembre 2025
Cosa copre la polizza?
La copertura riguarda danni materiali diretti da:
- Terremoti
- Alluvioni e inondazioni
- Frane
- Esondazioni
I beni interessati sono quelli iscritti tra le immobilizzazioni materiali (terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature) nel bilancio d’esercizio.
Il MIMIT ha confermato che le imprese non in regola non potranno beneficiare di strumenti di sostegno in caso di eventi calamitosi.
Quindi, in assenza di copertura assicurativa obbligatoria, l’impresa rischia di vedersi negato l’accesso a contributi pubblici, agevolazioni fiscali e garanzie.
E', pertanto, consigliabile rivolgersi quanto prima alla propria compagnia assicurativa o al proprio broker di fiducia per valutare le opzioni disponibili e rispettare le scadenze previste.