Premi INVIO per cercare o ESC per uscire

atlante

Un nuovo credito d’imposta per la doppia transizione: dal 2026 un incentivo unico per le imprese italiane

09/10/2025

Un nuovo credito d’imposta per la doppia transizione: dal 2026 un incentivo unico per le imprese italiane

Il 2025 sarà un anno di transizione decisivo per la politica industriale italiana. Con la chiusura dei piani Transizione 4.0 e 5.0, il Governo è al lavoro per preparare una nuova misura unica operativa dal 2026: un credito d’imposta nazionale semplificato, stabile e più accessibile, capace di sostenere anche i settori energivori finora esclusi.
 

Bilancio della Transizione 5.0

Il piano 5.0, pensato per integrare digitalizzazione ed efficienza energetica, ha incontrato ostacoli tecnici e procedurali che ne hanno rallentato l’attuazione. Solo con le semplificazioni introdotte nel 2025 le adesioni hanno iniziato a crescere, ma a fine anno gli investimenti stimati (circa 2,5 miliardi) restano ben al di sotto dei 6,23 miliardi previsti dal PNRR. I 4 miliardi residui saranno quindi destinati a finanziare il nuovo incentivo nazionale.
 

Le caratteristiche del nuovo incentivo 2026

Si prevede che la misura in arrivo sarà ibrida, unendo le logiche di Transizione 4.0 e 5.0:
  • Credito d’imposta unico per gli investimenti digitali;
  • Aliquota di base per tutti e premiale per i progetti che riducono consumi ed emissioni;
  • Accesso semplificato, senza vincoli PNRR o DNSH;
  • Aggiornamento dei beni strumentali per includere le nuove tecnologie nate dopo il 2016.

Risorse, durata e tempistiche

L’obiettivo è che il nuovo incentivo venga finanziato con fondi nazionali, offrendo maggiore autonomia rispetto ai vincoli UE.
Restano però alcune incognite:
  • L’ammontare effettivo delle risorse disponibili dopo la chiusura della 5.0;
  • La durata del nuovo incentivo: le imprese chiedono una misura triennale stabile, ma le ipotesi più prudenti indicano una validità biennale o annuale;
  • Le tempistiche di attuazione: con la chiusura di Transizione 4.0 e 5.0 al 31 dicembre 2025, è necessario che il nuovo strumento sia approvato entro l’anno, evitando vuoti normativi nel primo semestre 2026. La revisione del PNRR, in approvazione all’Ecofin a novembre 2025, sarà il passaggio chiave per sbloccare i fondi.
Se le premesse saranno confermate, il 2026 potrebbe segnare l’avvio di una nuova fase della politica industriale italiana, più autonoma e strutturale.